Controlli antimafia: incontro alla Prefettura di Sassari per ASSORUP

Nel corso di una trasferta in Sardegna il Presidente di ASSORUP, Daniele Ricciardi, ha incontrato i responsabili della Prefettura di Sassari per approfondire le proposte dell’Associazione e per raccogliere, da chi lavora quotidianamente sul campo, indicazioni operative sul controllo dei requisiti soggettivi degli operatori economici, in particolare sulle verifiche antimafia.

Il Codice dei contratti stabilisce che sia causa di esclusione la sussistenza, con riferimento a determinati soggetti indicati al comma 3, di ragioni di decadenza, di sospensione o di divieto, previste dall’articolo 67 del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 o di un tentativo di infiltrazione mafiosa di cui all’articolo 84, comma 4, del medesimo codice. Resta fermo quanto previsto dagli articoli 88, comma 4-bis, e 92, commi 2 e 3, del codice di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011, con riferimento rispettivamente alle comunicazioni antimafia e alle informazioni antimafia. In nessun caso l’aggiudicazione può subire dilazioni in ragione della pendenza del procedimento suindicato.

Numerose norme che talvolta producono una complicazione

Per tale ragione era intervenuto il Decreto Legge n. 76/2020 in base al quale, per le verifiche antimafia riguardanti l’affidamento e l’esecuzione dei contratti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture, si procede mediante il rilascio della informativa liberatoria provvisoria, immediatamente conseguente alla consultazione della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia ed alle risultanze delle banche dati di cui al comma 3, anche quando l’accertamento è eseguito per un soggetto che risulti non censito, a condizione che non emergano nei confronti dei soggetti sottoposti alle verifiche antimafia le situazioni di cui agli articoli 67 e 84, comma 4, lettere a), b) e c), del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159. L’informativa liberatoria provvisoria consente di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture, sotto condizione risolutiva, ferme restando le ulteriori verifiche ai fini del rilascio della documentazione antimafia da completarsi entro sessanta giorni.

Durante l’incontro è emerso che le verifiche delle forze dell’ordine sono molto complesse su numerose imprese. Basta pensare a tutti gli enti sciolti per mafia nei quali il controllo va effettuato su ogni impresa, indipendentemente dal valore del contratto.

Non si tratta semplicemente di raccogliere certificati sui reati sentinella indicati dalla norma, ma è necessaria un’analisi sulla situazione personale di numerosi soggetti che gravitano attorno agli operatori economici. Un rafforzamento dell’organico è un presupposto necessario. Le Stazioni appaltanti appaiono timorose nel ricorrete alla stipula sotto condizione sospensiva. Tuttavia la possibilità di self cleaning introdotte nel Codice antimafia al fine di evitare l’interdittiva che prevede anche il commissariamento giudiziale, senza risoluzione del contratto, dovrebbe stimolare i RUP a procedere in tal senso.

La proposta di ASSORUP sugli appalti per l’accoglienza dei migranti

L’incontro ha inoltre consentito di approfondire le procedure relative all’emergenza dei migranti. L’adeguamento dei prezzi per gli operatori del terzo settore è stato un primo passo per trovare offerte serie e competitive. Tuttavia rimane un’ampia impreparazione dei concorrenti che partecipano talvolta senza studiare adeguatamente i capitolati.

ASSORUP promuoverà presso il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione una ricetta fondamentale per affrontare il tema dell’accoglienza: un intervento per rafforzare la competenza e la formazione, non solo dei RUP, ma anche delle imprese sociali.

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